Dichiarazione di Pino A. Quartana, Segretariio Nazionale del ‘Nuovo Partito d’Azione’.
Nella giornata di presentazione del nuovo soggetto politico della Sinistra Alternativa, i segretari nazionali del Prc e del Pdci, Ferrero e Diliberto, hanno parlato di una federazione ‘includente’ ed ‘aperta’. Si sono dimenticati però di specificare che essa è aperta solo ad altre sigle comuniste. Ciò non ha impedito il verificarsi di un paradosso davvero singolare; gli inviti rivolti al comunista Musacchio di SeL, al comunista Ferrando del Pcl ed ai comunisti di ‘Sinistra Critica’ sono stati tutti respinti ai due mittenti. Sembrano disponibili, fra gli invitati, solo alcuni infimi gruppuscoli comunisti universalmente sconosciuti. Ma ovviamente non è solo questo il punto. Ci sono, in sostanza, chiari segnali di una netta e purtroppo irreversibile involuzione politica che li consegnerà all’irrilevanza ed all’isolamento politico per molto tempo o forse addirittura per sempre.
NUOVO PARTITO d’AZIONE
Ufficio Stampa
Roma 19 luglio 2009
Non credo che ne Ferrero ne Diliberto siano così scemi da isolarsi a tal punto. Se pure la federazione rimanesse solo comunista, non credo che chiuderebbero le porte in ogni caso alla collaborazione e alle alleanze con altre forze a sinistra del PD e dell’IdV. E io, da elettore iscritto del Prc, spero che il mio partito cerchi nuovamente il dialogo con il Nuovo Partito d’Azione (forza politica che mi interessa molto, a cui auguro di crescere, rafforzarsi e radicarsi sul territorio, compresa la mia Toscana, in cui l’NPA non è presente. Caso mai volessi iscrivermi…)
Non ho mai detto né pensato che Ferrero e Diliberto siano stupidi. Dico solo che soprattutto dal primo mi aspettavo un’altra visione strategica. Nei miei ripetuti colloqui con Paolo Ferrero, da aprile a luglio, gli ho sempre parlato oltre che della necessità della patrimoniale, anche dell’opportunità che una coalizione di forze di sinistra come quella che lui vuole capeggiare assuma i tratti, al tempo stesso, di un partito di lotta senza quartiere non tanto al capitalismo in sé ma a tutte le distorsioni sociali italiane (le quali non tutte dipendono dal capitalismo) e di un partito di governo o, meglio, di un partito che, mentre lotta senza tregua e senza calcoli di poltrona (quanto la Presidenza della Camera a Bertinotti ha danneggiato la credibilità del PRC?), ha già in sé gli strumenti per candidarsi a partito di governo e di trasformazione. La patrimoniale NPA è per esempio uno dei casi in cui un tema della sinistra radicale diventa uno dei perni anche di una moderna cultura di governo in grado di esercitare anche una nuova egemonia culturale (e solo dopo politica, Gramsci docet). Sempre queste cose ho detto a Ferrero, senza vederlo mai convinto di quello che gli dicevo. Però sapevo comunque che la sua intenzione era quella di non farsi isolare. Questo fino a pochi giorni prima della assemblea del 18 luglio dove però tutte le carte sono state capovolte. Cesare Salvi a nome del Coordinamento della Lista Anticapitalista ha invitato pubblicamente solo due sigle politiche ad aggiungersi alla coalizione; Sinistra Critica e Partito Comunista dei Lavoratori. Il bello è che la SC ha snobbato addirittura l’invito del 18, mentre Ferrando è stato più cortese ma ha declinato anche lui la proposta di federazione. A quel punto, dopo aver ascoltato 8 ore di dibattiti, tutti autoreferenziali all’area comunista, io, ricordandomi anche che l’NPA è stato negli ultimi mesi campione di correttezza nei confronti del PRC (G.P. uomo della segreteria PRC lo ha ammesso) e ricordandomi anche del fatto che l’NPA è stato l’unico partito oltre al trittico PRC-PDCI-Associazione di Salvi a dichiarare appoggio elettorale per la Lista Anticapitalista, ho realizzato definitivamente che con il settarismo (male antico e forse inestirpabile della cultura comunista) non c’è nulla da fare e quindi con pacata rassegnazione mi sono alzato dalla sedia e me ne sono andato.
Confermo che quanto poi scrivemmo nel comunicato di cui sopra, emesso qualche giorno dopo, corrisponde esattamente a verità. Paolo Ferrero, te l’assicuro compagno Stefano, non può smentirmi.
Infatti non ho detto che Lei pensi che i segretari del Prc e del Pdci (a cui si aggiunge Socialismo 2000) siano stupidi. Sono io che comincio a pensarlo invece, dal momento che la federazione è rimasta -per il momento- solo comunista (stupidi tatticamente, non penso certo che Ferrero e Diliberto siano stupidi in altro senso).
Io vorrei il dialogo e l’apertura fra l’NPA e le forze comuniste, le quali non sembrano interessate più di tanto.
Così adesso abbiamo 2 federazioni, una solo social-comunista, l’altra (Sinistra & Libertà) che coi comunisti vuole aver poco a che fare e preferisce stare coi craxiani a tessere rapporti con l’UDC di Cuffaro e Cosimo Mele, nonchè col PD (cosa, quest’ultima, che può andare bene a livello locale solo in base a seri accordi sul programma, ma non a livello nazionale, dove si fa a pezzi la laicità dello Stato coi teodem e si guarda ai rigassificatori con Bersani).
Bisogna fare i conti con la realtà e capire che in un panorama politico giustamente semplificato, anche se mi auguro mai bipartitico, c’è posto per sei o sette componenti politiche al massimo, per cui con qualcuno bisogna pure stare. E’ inutile continuare a volgersi al passato e rinfacciarsi qualche errore, è piuttosto indispensabile guardare avanti e cercare convergenze programmatiche con quelle forze che, necessariamente, hanno come punto di riferimento il socialismo europeo. A sinistra del Pd c’è spazio per uno o due soggetti al massimo, non certo per cinque o sei.
Io credo che NPA possa aderire alla Federazione della Sinistra…mantenendo la propria autonomia…Lo dico perchè i contenuti espressi sono molto simili a quelli da FDS.Il governo Prodi è caduto perchè con alcuni soggetti del centro-sinistra le cose non si sono potute fare per gli impedimenti confindustriali e del vaticano.
x Fabio
Sì, in effetti il ‘Nuovo Partito d’Azione’ costituisce il caso più unico che raro di un partito di sinistra laica e democratica che pur non essendo marxista riesce addirittura a dire delle cose più a sinistra del PRC e del PDCI.
La lista di queste cose è nutrita. Per esempio, il sottoscritto ha faticato inutilmente parlando con Ferrero per convincerlo ad inserire nel programma della Lista Anticapitalista prima e della FdS poi una forte patrimoniale ma non per i redditi alti, ma per le grosse fortune patrimoniali.
Ferrero ne parlò in una sola trasmissione televisiva nella campagna elettorale delle europee e poi lasciò in sostanza cadere la cosa. Ma evidentemente tutto ciò ed altre cose non sono bastate a convincerlo che potevamo essere il nuovo partner (l’unico nuovo partner) della alleanza federativa. Avrei molte cose da dire sugli sbagli che secondo me lui e gli altri leader della Federazione fecero in quel frangente e non solo per quanto riguarda noi azionisti.
Prendo solo atto che la FdS è rimasta quella che era la LA; nessun nuovo partner si è aggiunto alla triade PRC-PDCI-Associazione di Salvi oltre al sindacalista Patta, che a parer mio non ha portato alcun valore aggiunto perché il suo gruppo già votava per i partiti comunisti. Veniamo all’oggi. Intanto premetto che il nostro rapporto con il PRC è ancora intatto e quindi più che buono. Ma dopo le elezioni regionali vedendo anche alcuni risultati come quello della Campania mi verrebbe da dire che l’operazione FdS finora si è rivelata fallimentare. Credo che ormai non avrebbe più senso la nostra aggiunta, qualora pure fosse da noi voluta e voluta da Ferrero (che dimostrò di non volerla veramente tant’é che non se ne fece più niente). Penso che ci voglia una aggregazione molto più vasta; l’ipotesi di De Magistris potrebbe essere quella giusta, sempre in via teorica. Ma ce ne potrebbero essere anche delle altre. Poi nel centrosinistra si sa che dalla buona teoria alla buona pratica c’è di mezzo l’Oceano. Se può farti piacere posso dirti che noi dell’NPA siamo molto contrari al disegno ben attivo tuttora nel centrosinistra di emarginare i due partiti comunisti.